Ispirandosi a Le Serve di Jean Genet, l’artificiosità e l’eccesso vengono attualizzati in questo spettacolo che vede due figure femminili interpretare l’ambiguità del loro dramma personale. In contrastante amore e odio verso un modello di apparenza a cui sanno di non poter appartenere, esse distruggono il loro doppio per ricreare, perdersi, ritrovarsi e comprendersi, in un sadico gioco delle parti fatto di riflessi e contraddizioni.
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