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DESCRIZIONE

Tobia è un bambino di poche parole, che ama stare solo e disegnare mostri. I suoi genitori, Cinzia e Augusto, si disperano per avere un figlio così difficile. Tobia non riesce a concentrarsi, fatica a prendersi delle responsabilità e vive delle sue fantasie. Un bambino con un “punteggio basso”, secondo gli standard educativi della maestra.

Tobia è anche un bambino ricco e pieno di risorse che, attraverso i suoi disegni, ci apre le porte del suo mondo interiore e ci mostra la meraviglia del suo immaginario. Gaston Bachelard la chiama rêverie: la capacità immaginativa di abbandono alla fantasia e ai sogni ad occhi aperti. È una risorse dal grande valore conoscitivo e non un deficit di realtà.

Riuscirà Tobia a farsi capire dai grandi? Ci sono adulti che hanno voglia di ascoltare i sogni delle bambine e dei bambini? E come sarebbe il nostro mostro se Tobia ci mettesse una matita in mano?

Moztri!

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