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La Prima Guerra Mondiale di chi è rimasto a casa

Un Nuovo Punto di Vista

Lo spettacolo “Intanto quegl’altri s’ammazzan” tratta la Prima Guerra Mondiale dal punto di vista di chi è rimasto a casa. Unica testimone delle atrocità della guerra è una donna, madre, moglie e sorella che vede partire per il fronte tutti gli uomini di casa. Attraverso questo personaggio di fantasia e le diverse figure che la circondano, lo spettacolo dà voce a reali testimonianze di soldati e donne.

Dallo studio e dalla rielaborazione di materiale di vario tipo (bollettini di guerra, articoli di giornale, carteggi tra soldati e famiglie, documenti storici) emergono tematiche come le difficoltà di approvvigionamento, la censura, la comunicazione, la diserzione, l’analfabetismo, le donne al lavoro, gli aiuti per la patria, la propaganda. Tutto questo fa da contorno al grande dramma di questa donna: suo marito, tornato dalla guerra, non è più suo marito. È malato, “c’ha la guerra incastrata dentro nel cervello”. Lo spettacolo propone una riflessione che supera il 15-18 e ci porta ai nostri giorni.

La Storia di Angela

1918. Alla fine della guerra le mogli si dividono in due categorie: quelle che hanno avuto indietro il proprio marito e quelle che non ce l’hanno più, un marito. Angela è una moglie ma non appartiene a nessuna di queste categorie. Angela è vittima di un complotto, ne è convinta. Per provare la sua strampalata tesi ricostruisce la storia attraverso le sue memorie: ricorda che c’era qualcosa di strano il giorno della partenza di suo marito. C’era qualcosa di strano nei suoi fratelli. C’era qualcosa di strano nella sua amica Maria, nei titoli dei giornali, nelle fabbriche. C’era qualcosa di strano anche nelle lettere che arrivavano dal fronte. Chi era davvero l’uomo che scriveva quelle lettere? Ricordo dopo ricordo la verità viene a galla e Angela deve imparare ad accettarla.

Drammaturga e Attrice: Gaia Magni

“Non ho voluto mettere in scena eroi e eroine. Quando io penso a un eroe mi vengono in mente le sue grandi gesta e rischio di farmi sfuggire tutto il resto. Ho preferito dare voce a una persona qualunque: Angela, una donna che si è sempre occupata della casa e della famiglia. Una donna che cerca di sopravvivere e proteggere i suoi cari con i mezzi che ha a disposizione. Sia libero lo spettatore di apprezzarla o detestarla”.

Gaia Magni, drammaturga e attrice diplomata presso Accademia Teatrale Veneta. Studia e lavora con Paolo Nani, Pierpaolo Sepe, Antonio Syxty, Paola Bigatto, Ambra d’Amico, Michele Casarin, Karina Arutyunyan, Alessio Nardin e altri maestri. Scrive e mette in scena diversi spettacoli tra cui Vietato Piangere e Figlie Uniche-Frammenti Famigliari, quest’ultimo riceve la menzione di merito al Premio Letterario Internazionale Maria Cumani Quasimodo.

Lo spettacolo sarà in scena il 24 maggio nella non-rassegna Estemporanee, tutte le informazioni sono presenti nel relativo evento.